L’Hardalpitour è una maratona riservata a moto con peso superiore ai 150kg, consiste nel percorrere 550 km (800km per la extreme) sulle vie rotabili militari in alta quota prevalentemente sulle alpi Piemontesi, in parte Liguri e Francesi, con buona percentuale di offroad da fare no-stop, significa viaggiare tutta la notte, due consecutive per la extreme.
Qui racconto la mia avventura come partecipante alla HAT Extreme, frequento Over2000Riders da un’annetto ed ho sposato la loro filosofia, dell’amore e del rispetto per la montagna e per chi usufruisce della sua bellezza anche per altre discipline.
L’hardalpitour non è una gara, quindi si percorre tutto il tragitto in completa autonomia seguendo le tracce fornite, su strade
aperte e quindi rispettando il codice e tutti gli altri fruitori del percorso dal trekker a ciclisti e automobilisti.
La sfida manco a dirlo è di quelle toste, non perché devi arrivare primo, ma perché guidare, nel mio caso, per 36 ore con 2 notti consecutive no-stop su sterrati d’alta quota, in alcuni casi abbastanza impegnativi, è un’impresa ardua, inoltre la mia moto con i suoi 260kg non agevola il compito, anche se, devo dire, non ho visto facce rilassate anche per chi aveva moto leggere...
Il fatto è che i vari elementi di difficoltà presenti in questa manifestazione, presi separatamente sono relativamente affrontabili, ma tutti insieme diventano “HARD”.
Partiamo nel primo pomeriggio di Sabato, da Garessio (CN) sotto un “bellissimo” acquazzone di tarda estate che ci costringe ad
indossare frettolosamente l’abbigliamento impermeabile, e ci inoltriamo nel primo tratto sterrato in mezzo al bosco incontrando subito un bel fango insidioso a causa dell’acqua e di molti
passaggi che ci precedono.
Dopo il riscaldamento fangoso, fortunatamente la pioggia cede il passo ed il tempo migliora, tutto diventa più gestibile, in particolar modo per me che a causa dei pesi mal digerisco il fango, anche se l’esperienza mi aiuta a cavarmela.
Partiamo in 380, secondo gli organizzatori è un nuovo record che a dir la verità viene battuto ogni anno da quando è stata fatta la prima sette anni fa,
piloti in arrivo da 13 nazioni rendono l’idea di quanto internazionale, e quanto interesse suscita questa manifestazione tra gli appassionati del genere.
Viaggio tra le mie montagne in compagnia dei miei amici con cui abbiamo formato due squadre da tre componenti ciascuna, e già questo è fantastico, poi comincia l’imbrunire e dopo, il buio della notte.
Al sopraggiungere della notte guidiamo già da 6/7 ore, non sono stanco l’adrenalina mi tiene sveglio e vigile, mi sconvolge invece
cosa significa l’offroad notturno.
Mi ero preparato a navigare al buio dotandomi di potenti torce, ed in effetti illuminavo a giorno il sentiero, ma la prospettiva ovviamente cambia creando ombre ed effetti strani che rendono difficile “leggere” il percorso da affrontare,
comunque dopo la prima traumatica mezzora , mi abituavo al nuovo scenario ed alla fine trovavo il tutto più facile che di giorno, forse complice un'inconscia riduzione di velocità.
Raccontare cosa si pensa durante la notte, spersi su un sentiero, con un buio profondo che ti avvolge rotto solo dalle luci delle moto, è difficile.
Ogni sensazione viene amplificata da questa esperienza,e durante le pause ci si meraviglia,a guardare il cielo e le stelle, quando il tempo lo permette, come se non le avessimo mai viste prima.
La notte scorre tra sassi e sentieri, come una caccia al tesoro, seguiamo la traccia sul navigatore a volte sbagliando e dopo varie consultazioni agli strumenti si riprende la via corretta.
In piena notte arriviamo al primo ristoro, ci offrono bevande ed un pasto frugale, ma l’occasione è quella di riposarsi per qualche minuto, la scena è sorprendente, tutti sdraiati a terra sotto i tavoli, dentro e fuori dal locale,i più organizzati su un materassino ma la maggior parte semplicemente sdraiati con lo zaino per cuscino.
Spento il motore, ora la stanchezza arriva di colpo, temo che addormentarmi comporterebbe una fatica doppia al risveglio, cosi mentre gli altri cercano di riposare io mangio qualcosa e bevo qualche caffè riposandomi senza dormire.
Dopo mezz’ora circa ripartiamo, è ancora buio ed il percorso da fare è ancora lungo, non siamo neanche a metà percorso della prima tappa, significa che restano ancora 250/300 km a Sestriere e solo ora comincia a rischiarire il cielo, il sole non si vede ancora ma invece di caricarmi ottengo l’effetto contrario, l’alba mi devasta, mi viene un sonno pazzesco e quindi ci fermiamo nuovamente per un a pausa in cui bere qualche bevanda energetica che ci ringalluzzisce nuovamente.
Ormai il sole alto nel cielo ci riserva una giornata bellissima, il brutto tempo del sabato è un ricordo ed ora il cielo è azzurro, stiamo affrontando l’ultima parte del tracciato, questo è meno difficile del precedente che ci ha riservato, durante la notte, alcuni passaggi abbastanza tecnici ed impegnativi, raggiungiamo l’Assietta per gli ultimi quaranta km di offroad, una sorta di passeggiata panoramica che con il sole ed il cielo sgombro, lascia sempre a bocca aperta.
Arriviamo a Sestriere alle 12:00 giuste, il ritmo lento ma costante con poche soste ci ha permesso mantenere una media come da programma, per me utile in quanto mi permette di riposare qualche ora prima della partenza della seconda tappa, però piccoli imprevisti tecnici alla moto di Filippo ci fanno perdere tempo ed alla fine prima della tappa "extreme" (altri 250 km e 12 ore) riusciamo a riposare solo tre ore mal dormite.
L’appuntamento è alle 18:00 dello stesso giorno per raggiungere il rifugio Fraiteve posto a 2690 mt all’arrivo della funivia del col Basset, sopra Sestriere, ci aspetta una buona cena, con tutti i partecipanti alla versione “extreme”.
L’atmosfera è quella giusta di chi sta vivendo un’esperienza unica, le pietanze sostanziose come la polenta, sono condite dai racconti di moto, viaggi ed esperienze, battute e risate, mentre fuori dalle grandi vetrate del rifugio il sole cala dietro la catena montuosa che ci circonda mostrando la sky line dei monti in contrasto con il cielo stellato reso ancor più vivido dall’aria rarefatta e fredda del luogo.
Ormai è giunta l’ora, il patron Corrado Capra vedendoci scalpitare anticipa di poco la partenza che avviene alle 22:30 subito dopo un breve briefing. La partenza, avviene stile speciale da sci, essendo all’arrivo della seggiovia, a gruppi di tre, ci lanciamo lungo la ripida e sassosa discesa per riprendere l’assietta.
Arriviamo sul monte Jafferau e raggiungiamo il forte posto a 2805mt sono ormai le 2:30 della notte, fa freddo ci sono 3 gradi, il cielo manco a dirlo limpido e cristallino, presenta un firmamento che non ricordo di aver mai visto così splendido.
Siamo anche mostruosamente in anticipo, il Belvedere Jafferau, il punto di ristoro sul percorso apre alle 5:00 di mattino e noi siamo li alle 3:00 (!!!) troppo presto, e ripieghiamo sul’area di servizio del tunnel frejus a Bardonecchia, aperto H.24. dove formiamo un gruppetto di divoratori di brioches appena sfornate.
Ripartiamo per l’ultima parte del percorso che ci porterà a Cesana Torinese, ancora passaggi tecnici e molto impegnativi, almeno per me, ed ancora una volta l’alba mi frega, questa volta le bevande energetiche non fanno effetto e ci sdraiamo letteralmente a bordo strada sotto un pino per un sonnellino.
Rigenerati alle 10:00 di Lunedì arriviamo finalmente a Cesana e la sensazione di euforia di quando si compie qualcosa di grande, almeno per me che non avevo mai fatto qualcosa di simile, è palpabile ed eccitante.
Non siamo in molti, circa una quindicina, ed alla fine per mezzogiorno saremo 38 solo 38 dalla partenza di 380 iscritti complessivi.
Rimarrà per sempre nei miei ricordi e spero di ripeterla in futuro.
Scrivi commento
Vittorio (giovedì, 10 settembre 2015 17:42)
Complimenti x il "solito" racconto dettagliato che ormai ci hai abituato e soprattutto congratulazione a te e agli altri 37 che comunque a fronte dei capelli brizzolati (diciamo così... non più giovanissimi) avete concluso una manifestazione che non è per niente banale. Bravi.
Vittorio
Steph (giovedì, 10 settembre 2015 22:05)
Grande Gianluca.....bella prestazione sportiva e gran bel risultato...continua così!!!
GAbriele Mattia Tedesco (venerdì, 11 settembre 2015 12:44)
Ottimo Reportage! Anche per chi ha vissuto l'avventura.. e...
ottimo ricordo!!! Complimenti !!!
al prossimo anno!
Gabriele
Sergio (sabato, 12 settembre 2015 08:15)
complimenti, ottimo reportage davvero....
senz'altro ci siamo incrociati al rifugio, chissà magari il prossimo anno ci si conosce anche.
Sergio
Gianluca Ike-gd (sabato, 12 settembre 2015 14:18)
Grazie a tutti per i vostri interventi di apprezzamento.
Roberto (lunedì, 14 settembre 2015 11:16)
Grande Gianluca
Grande per la performance che abbiamo condiviso ma soprattutto Grande per il lavoro che stai svolgendo con questo splendido sito.
E' una miniera di spunti per futuri giri.
Ci vediamo al motoclub
giulio (venerdì, 25 settembre 2015 20:22)
Non sapevo di avere un nipote cosi' "TOSTO". COMPLIMENTI!!!!!!!!!!!
emilio (domenica, 18 ottobre 2015 18:35)
Complimenti ottima performance. Sei forte.
Gabriele Mattia Tedesco (lunedì, 29 aprile 2019 14:47)
ciao, non sapevo aveste messo molte mie foto :)
mi sarebbe piaciuto saperlo!
Grazie e gasssssssssssssss
www.gmt2.it
Guarato Gianluca (lunedì, 29 aprile 2019 15:15)
Forse non ti ricordi, ma te l'avevo chiesto, mi sembra che proprio in quell'occasione siamo diventati amici su FB e la richiesta te l'ho fatta su messenger (e c'è ancora). Non mi sarei permesso senza consenso. Comunque sono contento che sei venuto a vederle, ciao