Diario di viaggio TTT 23 Aprile 2012
Sveglia come sempre alle 6:00, preparo le borse, faccio colazione e carico la moto, verso le 8:00 sono in strada, direzione Roma capitale, seguo la strada che porta verso il Lago di Bracciano, attraverso i Monti Sabatini, passo in Manziana, Bracciano e proseguo sulla 493 per Roma, l’idea è quella di “piantare un bandierina” ovvero una foto davanti al Colosseo. Roma la conosco, avendoci lavorato e vissuto per un anno… tanti anni fa… ma è sempre bella da rivedere, il caos dei giorni feriali è alto, devo guardare continuamente gli specchietti per cercare di capire da dove arriverà l’assalto del prossimo scooter che con ostentata (a volte presunta) agilità ti devono “passare” a tutti i costi a destra, sinistra… sopra, sotto, e poi, tutti che parlano, a volte urlano, all’inizio pensavo l’avessero con me poi capii che stava insultando qualche malcapitato al cellulare.
Finalmente riesco ad uscire, gestire la moto con valigie laterali e peso, a bassissima velocità, richiede attenzione è un attimo sbilanciarsi anche di poco, ed allora non la terresti. Dopo aver tagliato in due Roma dirigo verso Marino, Albano, e raggiungo Velletri che, come nelle foto, è molto bella, proseguo verso Colleferro direzione Frosinone , stufo di strade un p’ò troppo diritte per i miei gusti prendo per Isola di Liri, finalmente la strada comincia ad inerpicarsi e tra curve e tornanti torno a guidare. Il tempo non è buono metto e tolgo la tuta antipioggia, parecchie volte, salendo verso questa strada comincio a vedere le nuvole sempre più basse finché, ci entro dentro. La visibilità è pessima e piove, sono costretto ad una andatura quasi a passo d’uomo, con la visiera aperta per vedere meglio, la strada stretta, di montagna, e ovviamente non la conosco ne so dove porta esattamente.
Devo ammettere che un minimo di apprensione l’ho avuta, se non altro per l’incognita del “dove sono?” aggiunta al non vedere niente oltre 38.53 metri…. ;-)
Sopravvivo alla foschia che finalmente mi abbandona e dirigo verso Formia attraversando diversi paesini,costeggio fino a Castel Volturno poi comincio a “tagliare” l’Italia per cominciare a dirigermi verso Taranto per cui proseguo verso Caserta.
Non tanto i km quanto le ore passate cominciano a presentare il conto soprattutto sul fondoschiena ma non trovo un posto che mi ispira fiducia, soprattutto dove “abbandonare” la moto per la notte, però le ore ed i km passano, piove e sono stanco, devo tenere alta la concentrazione, e devo trovare un posto per riposare, arrivo ad Avellino, un incubo, caotica, senza indicazioni, faccio fatica ad orientarmi e prendo parecchie direzioni sbagliate, poi decido di prendere un strada e di non mollarla fino a quando non trovo indicazioni illuminanti.
Mi ritrovo nuovamente su una stradina di montagna, bagnata e scivolosa, ma va bene così, meglio della città, ed ancora una volta non ho assolutamente idea di dove mi trovo e se sto andando nella direzione giusta, inoltre neanche un cane (che invece popolano randagi, in gran numero la citta). Mi fermo sotto una pensilina di un pullman per ripararmi e poter mandare qualche sms per tranquillizzare la famiglia, poi riparto strada fantastica di montagna, piena di curve, peccato il tempo e la stanchezza (12 ore di moto e 488 km), non me la fanno godere, raggiungo Montemarano, bel paesino arroccato sulla montagna, ma qui non è zona turistica, non si trova niente, raggiungo Lioni, bel paese e soprattutto c’è un HOTEL l’hotel CAPUTO ed ha anche il PARKING interno e videosorvegliato “che culo” non avrei avuto molta scelta ero esausto, dovevo fermarmi.
Mi cambio voglio mangiare qualcosa e il proprietario mi indica un locale “amico” mi indica il posto e mi dice “di che ti mando io…. Che è meglio…” bah! Meglio per chi? Non so, comunque scendo perplesso una rampa di garage e dietro l’angolo, in quello che originariamente erano i garage del palazzo soprastante, trovo un bel ristorantino “la pentola d’oro” caldo ed accogliente a conduzione famigliare, nel paese non c’era un’anima mentre li c’era il mondo, a malapena mi hanno trovato un posto, “qui si deve mangiare bene” penso, poi la cameriera mi consiglia, dietro mia richiesta, la pizza, perche per la cucina devo aspettare troppo ed io non avevo voglia, peccato.