Diario viaggio TTT 08 domenica 29/04/2012 (689 km 10 ore)
Partenza da Amatrice paese dell’amatriciana (non avevo collegato il nome con il famoso piatto) nel parco nazionale del gran sasso, appena partito trovo il cartello che pubblicizza l’hotel in cui ho dormito, recita “Hotel Roma, il mago dell’amatriciana” gran bugia, penso, ho vissuto a Roma per un anno, ed ho frequentato parecchi posti anche nei dintorni, di amatriciane ne ho mangiate, tutte ma proprio tutte, più buone di questa. Dirigo per Accomuli, su per i monti sibillini, trovo una deviazione per “forca Canapine” e scopro una strada fortissima, da moto, arrivo a Castelluccio e Castel Sant’Angelo sul nera, per scendere a Preci, Arrivo a Norcia, Assisi e Gubbio, non mi soffermo li ho già visitati, la visita richiama piacevoli ricordi di una vacanza precedente, il tempo si sta guastando, e mancano ancora milleduecento km a casa, e tre tappe, decido di accelerare il passo evitando soste e prendendo strade più scorrevoli, sacrificando qualche posto, che magari ho già visitato, voglio vedere se riesco ad eliminare almeno una tappa e trottare finché c’è bel tempo, da raccontare a questo punto c’è poco, la media chilometrica aumenta ma il divertimento scende, raggiungo Cesena e rimango sulla statale 9 fino a Parma, attraversando Forlì, Bologna, Reggio Emilia, svolto per Fornovo, qui la strada torna ad essere interessante, anzi, direi proprio bella, siamo nella valle del “Taro” e si passa più volte da una sponda all’altra (ovviamente su ponti, non guadando… anche se…questa mi manca..) raggiungo Borgotaro, e trovo posto a Bedonia all’hotel San Marco, siamo nei paesi d’origine di Maria, mia suocera, e domani voglio passare a Tornolo, il suo paese, dista da qui solo una manciata di chilometri, faccio la foto “bandierina” di rito, so che le farà piacere.
Questi posti sono eccezionalmente belli per i mototuristi, mentre le percorro, pennellando dolcemente le curve, ormai mi sento più vicino a casa, anche se ne mancano ancora più di trecento, penso a tutte le curve che ho percorso nel corso di questo magnifico viaggio, e non vorrei sembrare blasfemo, ma penso che se Dio le ha disegnate, lo ha fatto pensando alla moto, magari ne ha una pure lui, me lo immagino con la barba bianca che esce da sotto il casco e l’aureola sopra, andare appunto, da Dio.